This thesis deals with the refurbishment of the bullfighting ring “La Monumental” in Barcelona, unused since 2012, after the Spanish autonomous community of Catalonia banned bullfighting on its territory. Back in 1916, during the golden age of bullfighting, this arena was built under the supervision of the architect Domènec Sugrañes i Gras, an alumnus and collaborator of Antonì Gaudi. Today, as we celebrate the centenary of its inauguration, this iconic building needs to find its new role in a district which has been pursuing for more than 15 years an important transformation process. In every refurbishment project, giving a new life to an historic building implies playing with its main characteristics, to benefit from its strengths while taking into account its limitations. The exercise is even more difficult for such a particular building as is this “Plaça de Toros”, a building typology created specifically for a spectacle which doesn’t have many equivalents in the world. To address this issue, a competition was organized in April 2015 by the online platform Archallenge, to foster new ideas about the future of “La Monumental”. This competition, addressed to young architect and students, was the starting point of our thesis. From the initial study of the context and the arena itself, the analysis went deeper into the determination of its historical and architectural values, helping to define progressively the project until finally reached its definitive shape. It is a very strong intervention, aiming at liberating a large flexible space dedicated to new uses, which tries at the same time to conserve as much as possible the image of the existing historical building, by valorizing its most relevant aspects. At first sight, these objectives can seem incompatible, but they could be reached through a threefold intervention: - Creation of a new building within the arena - Revalorization of the conserved parts - Introduction of a polyfunctional interface in-between new and existing building The organization of this report follows the various phases that alternated during this one-year work: The first part is a synthesis of the initial research about the context of the project area, from the widest scale, considering the history of Catalonia and Barcelona, to the district surrounding “La Monumental”. The second part concentrates on the bullfighting ring itself, its history, its conservation state, through a survey of its geometry, materials, damages, and technologies. The data gathered in this way is the base on which the project took shape. The third chapter describes and justifies the architectural choices, specifically the concepts of cut and asymmetry which hold the project together. The project is therefore subdivided into in three parts: the construction of the new building on one half of the ring, the conservative intervention on the other half, and the project of the facade structure in-between the two. The three final chapters concentrate on each of these different parts. Chapter 4 displays the technological answer to the different normative and to the theme of adaptability, in terms of energy performance, light study and structural analysis. The facade/cover is given a particular attention in the chapter 5, which explains the technological and structural choices responding to the particular prerequisites of this complex interface between new and old in the arena. The chapter 6 deals with the existing building, subject to two kinds of interventions: structural consolidations due to the cut into the existing building, according to the theme of compatibility, and the integration of new uses within the conserved parts, considering reversibility as the main principle. The towers, one of “La Monumental” most distinctive features, received a special care, considering their relatively lower structural stability. The refurbishment of this area was a complex and multi-faceted puzzle, which could only be solved through a multidisciplinary approach, and found its conclusion in a project that embraces the urban development of a city in perpetual mutation.

Il progetto di tesi riguarda il recupero dell’arena per la corrida “La Monumental” di Barcellona, caduta in disuso dal 2012, dopo la decisione della Comunità Autonoma di Catalogna di vietare le corride nella propria regione. Nel 1916, durante l’Età d’Oro della Corrida, l’arena venne eretta sotto la supervisione dell’architetto Domènec Sugrañes i Gras, figlio spirituale e collaboratore del maestro Antoni Gaudí. Oggi, per il centenario della sua inaugurazione, l’edificio deve ritrovare il proprio ruolo in un quartiere che ha iniziato ormai da quindici anni, un importante processo di mutazione. In ogni progetto di recupero, dare nuova vita a un stabile storico implica il giocare con le caratteristiche tipiche dell’edificio stesso, approfittando dei suoi punti di forza e tenendo sempre presente i suoi aspetti limitanti. Per un edificio cosi particolare come questa Plaça de Toros, una tipologia edilizia specifica creata e adattata a una pratica tipica della cultura spagnola senza paragoni al mondo, l’esercizio è ancora più complesso. È per rispondere a questa sfida che nell’aprile 2015 è stato organizzato dalla piattaforma Archallenge, un concorso di idee; questo concorso, indirizzato ai giovani architetti o studenti, costituisce il punto di partenza della nostra tesi. Da una prima fase di studio del contesto e dell’arena stessa, si è passati allo studio e alla ricerca della sua storia e delle sue particolarità architettoniche, definendo così a poco a poco il progetto stesso che progressivamente ha acquisito la sua forma definitiva. Si tratta di un intervento molto forte, che cerca di liberare un importante spazio flessibile dedicato a nuovi usi, e allo stesso tempo di non perdere l’immagine dell’arena esistente, cercando di valorizzare i suoi aspetti più rilevanti. Questi obiettivi a prima vista incompatibili sono stati raggiunti grazie a un triplo intervento: - Creazione di un nuovo edificio all’interno dell’arena - Rivalorizzazione delle parti conservate - Inserimento di un’interfaccia polifunzionale tra nuovo e preesistente L’impostazione della presente relazione segue le diverse fasi del progetto che sono state sviluppate durante un anno di lavoro: La prima parte sintetizza l’analisi iniziale effettuata sul contesto dell’area di progetto, dalla scala più ampia, con considerazioni sulla storia di Barcellona e della Catalogna, fino all’area più vicina alla Monumental. La seconda parte si concentra sullo studio approfondito dell’arena stessa, la sua storia, e il suo stato di fatto attraverso un rilievo geometrico, materico, del degrado e tecnologico. Questi dati costituiscono la base sulla quale si è definito il progetto, che viene spiegato nella terza parte, dove si cerca di giustificare le scelte progettuali e il concept, in particolar modo il taglio e l’asimmetria che sostengono l’intero progetto. Questo viene di fatto suddiviso in tre parti: la costruzione del nuovo edificio su una metà dell’arena, un intervento di recupero conservativo sull’altra metà e una struttura a facciata che si interfaccia tra i due interventi precedentemente descritti. I tre ultimi capitoli si concentrano infine sulle singole componenti del progetto. Nella parte 4 vengono esposte le soluzioni tecnologiche messe in opera nel nuovo edificio per rispondere sia ai diversi requisiti normativi che al tema dell’adattabilità, in termini di performance energetica, illuminotecnica e strutturali. Un’attenzione particolare è stata dedicata alla facciata-copertura, come descritto nella parte 5, dove si giustificano le scelte tecnologiche e strutturali che rispondono ai requisiti particolari che caratterizzano questa interfaccia tra la metà nuova e la metà preesistente dell’arena “Monumental”. Il capitolo 6 espone i vari interventi effettuati sull’arena esistente, divisi tra interventi di consolidamento, legati all’operazione di taglio dell’arena, inerenti il tema principale della compatibilità, e interventi di integrazione delle nuove destinazioni d’uso sulla parte conservata, che rispondono invece al tema della reversibilità. Il caso delle otto tori, elementi distintivi della “Monumental”, è stato sviluppato con un grande interesse, tenendo presente lo stato di conservazione alquanto precario. In definitiva, si tratta di un intervento complesso con molte sfaccettature, che trovano il loro punto di raccordo in un progetto, che ha richiesto un approccio pluridisciplinare, e che si inserisce nella logica di sviluppo urbano di una città in continuo cambiamento.

Progetto di recupero dell'arena di corrida La Monumental a Barcellona

ALIAS, DAMIEN;BOSSARD, JULIEN;CORTALE, AUBIN
2014/2015

Abstract

This thesis deals with the refurbishment of the bullfighting ring “La Monumental” in Barcelona, unused since 2012, after the Spanish autonomous community of Catalonia banned bullfighting on its territory. Back in 1916, during the golden age of bullfighting, this arena was built under the supervision of the architect Domènec Sugrañes i Gras, an alumnus and collaborator of Antonì Gaudi. Today, as we celebrate the centenary of its inauguration, this iconic building needs to find its new role in a district which has been pursuing for more than 15 years an important transformation process. In every refurbishment project, giving a new life to an historic building implies playing with its main characteristics, to benefit from its strengths while taking into account its limitations. The exercise is even more difficult for such a particular building as is this “Plaça de Toros”, a building typology created specifically for a spectacle which doesn’t have many equivalents in the world. To address this issue, a competition was organized in April 2015 by the online platform Archallenge, to foster new ideas about the future of “La Monumental”. This competition, addressed to young architect and students, was the starting point of our thesis. From the initial study of the context and the arena itself, the analysis went deeper into the determination of its historical and architectural values, helping to define progressively the project until finally reached its definitive shape. It is a very strong intervention, aiming at liberating a large flexible space dedicated to new uses, which tries at the same time to conserve as much as possible the image of the existing historical building, by valorizing its most relevant aspects. At first sight, these objectives can seem incompatible, but they could be reached through a threefold intervention: - Creation of a new building within the arena - Revalorization of the conserved parts - Introduction of a polyfunctional interface in-between new and existing building The organization of this report follows the various phases that alternated during this one-year work: The first part is a synthesis of the initial research about the context of the project area, from the widest scale, considering the history of Catalonia and Barcelona, to the district surrounding “La Monumental”. The second part concentrates on the bullfighting ring itself, its history, its conservation state, through a survey of its geometry, materials, damages, and technologies. The data gathered in this way is the base on which the project took shape. The third chapter describes and justifies the architectural choices, specifically the concepts of cut and asymmetry which hold the project together. The project is therefore subdivided into in three parts: the construction of the new building on one half of the ring, the conservative intervention on the other half, and the project of the facade structure in-between the two. The three final chapters concentrate on each of these different parts. Chapter 4 displays the technological answer to the different normative and to the theme of adaptability, in terms of energy performance, light study and structural analysis. The facade/cover is given a particular attention in the chapter 5, which explains the technological and structural choices responding to the particular prerequisites of this complex interface between new and old in the arena. The chapter 6 deals with the existing building, subject to two kinds of interventions: structural consolidations due to the cut into the existing building, according to the theme of compatibility, and the integration of new uses within the conserved parts, considering reversibility as the main principle. The towers, one of “La Monumental” most distinctive features, received a special care, considering their relatively lower structural stability. The refurbishment of this area was a complex and multi-faceted puzzle, which could only be solved through a multidisciplinary approach, and found its conclusion in a project that embraces the urban development of a city in perpetual mutation.
JURINA, LORENZO
SALVINI, CHIARA
MARTINELLI, PAOLO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
28-apr-2016
2014/2015
Il progetto di tesi riguarda il recupero dell’arena per la corrida “La Monumental” di Barcellona, caduta in disuso dal 2012, dopo la decisione della Comunità Autonoma di Catalogna di vietare le corride nella propria regione. Nel 1916, durante l’Età d’Oro della Corrida, l’arena venne eretta sotto la supervisione dell’architetto Domènec Sugrañes i Gras, figlio spirituale e collaboratore del maestro Antoni Gaudí. Oggi, per il centenario della sua inaugurazione, l’edificio deve ritrovare il proprio ruolo in un quartiere che ha iniziato ormai da quindici anni, un importante processo di mutazione. In ogni progetto di recupero, dare nuova vita a un stabile storico implica il giocare con le caratteristiche tipiche dell’edificio stesso, approfittando dei suoi punti di forza e tenendo sempre presente i suoi aspetti limitanti. Per un edificio cosi particolare come questa Plaça de Toros, una tipologia edilizia specifica creata e adattata a una pratica tipica della cultura spagnola senza paragoni al mondo, l’esercizio è ancora più complesso. È per rispondere a questa sfida che nell’aprile 2015 è stato organizzato dalla piattaforma Archallenge, un concorso di idee; questo concorso, indirizzato ai giovani architetti o studenti, costituisce il punto di partenza della nostra tesi. Da una prima fase di studio del contesto e dell’arena stessa, si è passati allo studio e alla ricerca della sua storia e delle sue particolarità architettoniche, definendo così a poco a poco il progetto stesso che progressivamente ha acquisito la sua forma definitiva. Si tratta di un intervento molto forte, che cerca di liberare un importante spazio flessibile dedicato a nuovi usi, e allo stesso tempo di non perdere l’immagine dell’arena esistente, cercando di valorizzare i suoi aspetti più rilevanti. Questi obiettivi a prima vista incompatibili sono stati raggiunti grazie a un triplo intervento: - Creazione di un nuovo edificio all’interno dell’arena - Rivalorizzazione delle parti conservate - Inserimento di un’interfaccia polifunzionale tra nuovo e preesistente L’impostazione della presente relazione segue le diverse fasi del progetto che sono state sviluppate durante un anno di lavoro: La prima parte sintetizza l’analisi iniziale effettuata sul contesto dell’area di progetto, dalla scala più ampia, con considerazioni sulla storia di Barcellona e della Catalogna, fino all’area più vicina alla Monumental. La seconda parte si concentra sullo studio approfondito dell’arena stessa, la sua storia, e il suo stato di fatto attraverso un rilievo geometrico, materico, del degrado e tecnologico. Questi dati costituiscono la base sulla quale si è definito il progetto, che viene spiegato nella terza parte, dove si cerca di giustificare le scelte progettuali e il concept, in particolar modo il taglio e l’asimmetria che sostengono l’intero progetto. Questo viene di fatto suddiviso in tre parti: la costruzione del nuovo edificio su una metà dell’arena, un intervento di recupero conservativo sull’altra metà e una struttura a facciata che si interfaccia tra i due interventi precedentemente descritti. I tre ultimi capitoli si concentrano infine sulle singole componenti del progetto. Nella parte 4 vengono esposte le soluzioni tecnologiche messe in opera nel nuovo edificio per rispondere sia ai diversi requisiti normativi che al tema dell’adattabilità, in termini di performance energetica, illuminotecnica e strutturali. Un’attenzione particolare è stata dedicata alla facciata-copertura, come descritto nella parte 5, dove si giustificano le scelte tecnologiche e strutturali che rispondono ai requisiti particolari che caratterizzano questa interfaccia tra la metà nuova e la metà preesistente dell’arena “Monumental”. Il capitolo 6 espone i vari interventi effettuati sull’arena esistente, divisi tra interventi di consolidamento, legati all’operazione di taglio dell’arena, inerenti il tema principale della compatibilità, e interventi di integrazione delle nuove destinazioni d’uso sulla parte conservata, che rispondono invece al tema della reversibilità. Il caso delle otto tori, elementi distintivi della “Monumental”, è stato sviluppato con un grande interesse, tenendo presente lo stato di conservazione alquanto precario. In definitiva, si tratta di un intervento complesso con molte sfaccettature, che trovano il loro punto di raccordo in un progetto, che ha richiesto un approccio pluridisciplinare, e che si inserisce nella logica di sviluppo urbano di una città in continuo cambiamento.
Tesi di laurea Magistrale
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