Il progetto si svolge all’interno di una corte lunga e stretta in un isolato storico di Milano, tra via Pontaccio e via Brera. La corte appare come una ferita nella trama urbana: taglia in verticale il fronte su via Brera, presenta numerosi passaggi da via Pontaccio, e all’interno il piano di pavimentazione è più basso di due metri rispetto alla strada. Quella che oggi appare come una ferita era un tempo l’antico letto del Naviglio Morto vicino al Tombone di San Marco che venne coperto a fine 1800 per motivi igienici; questo spiega la sua anomala morfologia e perché il livello della pavimentazione risulti più basso; quindi il progetto ha l’obiettivo di ricucire questa ferita rivelando la sua identità storica ora non più leggibile. Il percorso museale parte dal taglio di via Brera, scende alla quota antica e si conclude in fondo alla corte in un edificio museale che riporta il visitatore alla quota moderna. Questo luogo riscoperto, diventa la sede dell’esposizione dei Navigli che si distingue in una sezione più concreta sugli oggetti materiali e in una più emotiva fatta di impressioni pittoriche. La prima parte dell’esposizione attraversa il letto del Naviglio, si appropria delle stanze antiche, e si articola attraverso passaggi di esterni ed interni. Gli interni delle stanze sono interamente ricoperti da cesate in legno grezzo; l’allestimento inizia con una parte più storica per poi focalizzarsi sugli oggetti propri di questo contesto la cui documentazione deriva dal Codice Atlantico di Leonardo da Vinci: le conche, le imbarcazioni, i sistemi che sfruttano l’energia dell’acqua; in conclusione il racconto sensoriale delle percezioni e dei suoni. Scopo dell’allestimento è la partecipazione del visitatore attraverso l’uso di tecnologie interattive e la possibilità di utilizzare gli oggetti esposti. L’esposizione termina in un edificio museale nuovo collocato come fondale prospettico; l’allestimento al suo interno, che si sviluppa lungo un percorso in ascesa di tre livelli, è di tipo pittorico canonico, dove l’esposizione dei dipinti sul Naviglio viene filtrata attraverso lo sguardo di diverse correnti pittoriche: finestre oggettive e soggettive sulla Milano dei Navigli com’era e com’è oggi.
Via di Navigli
PROSERPIO, LUCA;LOMBARDO, ANNA;ALAMIA, CHIARA;BERGAGNA, STEFANO
2009/2010
Abstract
Il progetto si svolge all’interno di una corte lunga e stretta in un isolato storico di Milano, tra via Pontaccio e via Brera. La corte appare come una ferita nella trama urbana: taglia in verticale il fronte su via Brera, presenta numerosi passaggi da via Pontaccio, e all’interno il piano di pavimentazione è più basso di due metri rispetto alla strada. Quella che oggi appare come una ferita era un tempo l’antico letto del Naviglio Morto vicino al Tombone di San Marco che venne coperto a fine 1800 per motivi igienici; questo spiega la sua anomala morfologia e perché il livello della pavimentazione risulti più basso; quindi il progetto ha l’obiettivo di ricucire questa ferita rivelando la sua identità storica ora non più leggibile. Il percorso museale parte dal taglio di via Brera, scende alla quota antica e si conclude in fondo alla corte in un edificio museale che riporta il visitatore alla quota moderna. Questo luogo riscoperto, diventa la sede dell’esposizione dei Navigli che si distingue in una sezione più concreta sugli oggetti materiali e in una più emotiva fatta di impressioni pittoriche. La prima parte dell’esposizione attraversa il letto del Naviglio, si appropria delle stanze antiche, e si articola attraverso passaggi di esterni ed interni. Gli interni delle stanze sono interamente ricoperti da cesate in legno grezzo; l’allestimento inizia con una parte più storica per poi focalizzarsi sugli oggetti propri di questo contesto la cui documentazione deriva dal Codice Atlantico di Leonardo da Vinci: le conche, le imbarcazioni, i sistemi che sfruttano l’energia dell’acqua; in conclusione il racconto sensoriale delle percezioni e dei suoni. Scopo dell’allestimento è la partecipazione del visitatore attraverso l’uso di tecnologie interattive e la possibilità di utilizzare gli oggetti esposti. L’esposizione termina in un edificio museale nuovo collocato come fondale prospettico; l’allestimento al suo interno, che si sviluppa lungo un percorso in ascesa di tre livelli, è di tipo pittorico canonico, dove l’esposizione dei dipinti sul Naviglio viene filtrata attraverso lo sguardo di diverse correnti pittoriche: finestre oggettive e soggettive sulla Milano dei Navigli com’era e com’è oggi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/19407