Ri-vivere il carcere: un progetto di riuso per l'ex carcere di Monza

“Re-live the prison” is a thesis project whose aim is to become a virtuous example of a multicultural social integration, achieved through an urban regeneration and an environmental improvement. The aim is to promote the ideals of pluralism and tolerance by creating functional spaces capable of operating thanks to the partnership between local public authorities and private citizens. History is a life teacher, and for this reason it is meant to be preserved to ensure that it can completely express itself. Contextually, the site of the former judicial prison, located in Monza, represents a considerable historical resource. During his 90-year activity until 1995, the building had the opportunity to detain, among the others, many prisoners relevant in our country’s history, such as anti-fascists and partisans. Therefore, our intention is to present a functional program focused on the idea of “education and participation”, an experience achievable through the sharing of cultures and civilizations. The architectural project is hold by a design philosophy based on the desire to transform the prison building into a welcoming space, open to the city and without any prejudices. While maintaining some historical elements and the typical conformation of the courtyard, the idea is to create a major renovation and expansion project of the entire historical structure.

“Ri-vivere il carcere” è un progetto di tesi che si propone, attraverso un’opera di riqualificazione, di diventare un modello sociale per l’integrazione multiculturale. L’obiettivo è quello di promuovere ideali di tolleranza attraverso la creazione di spazi funzionali in grado di operare grazie alla compartecipazione tra gli enti pubblici territoriali e i privati cittadini. La storia è maestra di vita, e per tale ragione necessita di essere tramandata e raccontata per far sì che possa esprimersi compiutamente. Il sito dell’Ex Carcere giudiziario, situato nella città di Monza, rappresenta, pertanto, una considerevole risorsa storica: rimasto in funzione per 90 anni sino al 1995, è stato testimone del passaggio, tra gli altri, di molti detenuti importanti per la storia del nostro paese come antifascisti e partigiani. Per queste ragioni è nostra intenzione proporre un programma funzionale che abbia come punto focale l’idea di “formazione e partecipazione” attraverso la condivisione delle culture e delle civiltà. La filosofia progettuale che sta alla base di questo intervento architettonico si fonda sulla volontà di capovolgere il significato dell’edificio carcere tramutandolo in uno spazio che si apre alla città, che accoglie, senza pregiudizio. Pur mantenendo una parte di elementi storici e alla tipica conformazione spaziale dell’edificio a corte, si intende operare un ampio progetto di ristrutturazione e ampliamento dell’intero complesso.