La rete dei forti della Val d'Adige. Proposta per una valorizzazione paesistico-ambientale e turistica dell'area

Dopo aver analizzato a fondo tutte le caratteristiche del territorio perso in considerazione per il progetto e aver valutato la casistica europea sul riutilizzo delle strutture militari dismesse, abbiamo proposto un progetto di riqualificazione del forte Cimo Grande a Spiazzi. Tutto si basa sul concetto di unire le entità di rilevanza storica, ambientale e turistiche sotto il controllo di una rete che le metta in relazione. Questa rete utilizza i forti come nodi che si inseriscono in un ambiente caratterizzato da tipicità territoriali e antropiche che in alcune zone si presenta già consolidato. Si è partiti dalla valorizzazione dei percorsi già presenti, quali, ippovie, piste ciclabili e sentieri dell’escursionismo montano, per connetterli al sistema dei Forti, prevedendo idonee integrazioni laddove questi sistemi fossero mancanti. Cosi facendo i forti non sono più delle unità sparse e abbandonate sul territorio, ma riacquistano la funzione strategica per cui erano stati concepiti, con la differenza di rinascere come punti privilegiati per la percezione del paesaggio. Il progetto finale, orientato all'ipotesi del riutilizzo del forte che caratterizza un nodo del sistema, attiva la trasformazione verso la produzione di valore e la crescita sociale ed economica e permette di costruire un nuovi scenari di connessione ed uso delle risorse territoriali esistenti. L'analisi del monumento si deve accompagnare alla lettura del contesto e l'intervento deve investire tutto il sistema di cui il monumento è parte, andando a riscoprire tutte le connessioni che il nodo ha sul territorio, attuando quindi politiche specifiche di recupero e valorizzazione. I fenomeni di scarsa tutela del territorio/paesaggio sono ascrivibili congiuntamente alla mancata conoscenza dell'identità storica, alla scarsa riflessione sull'identità attuale e alla modesta percezione dell' identità futura del territorio su cui opera il progettista. Il fine è di mettere a sistema le analisi che ruotano attorno alla natura e al valore dei beni culturali con la finalità di renderli percepibili, fruibili e sfruttabili. Nel progetto vi è infatti un riutilizzo del forte nell’ottica di una proposta turistica montana. Si vuol creare un albergo, una spa come aggiunte di volumi e nelle zone delle preesistenze storiche intendiamo ripristinare con un restauro conservativo le camere dell’hotel e un percorso espositivo per tener viva la memoria del luogo, e degli spazi espositivi temporanei che il forte potrebbe ospitare.