Architecture for Archaeology: critical devices to mend history. Case study: the Kerameikos in Athens

Starting from an urban analysis of the city of Athens, one can see how only a fraction of the archaeological parks are highly valorised and well integrated into the contemporary urban fabric. Studying the 'minor' sites, their value was investigated historically, and it was decided to focus the project on the Kerameikos site alone, taken as an example for the application of a deeply researched method and theory. Placing an avowedly contemporary project within an archaeological park becomes a pretext for investigating the past and a field of experimentation for a new method of approaching history. This is done through the study and conception of critical devices that become warnings and promoters of questions directly addressed to visitors. The walk from the city to the remains thus becomes a processional route, a narrative, whose goal is knowledge and rediscovery of oneself and one's own sensitivity. The project is divided into two distinct portions: the devices on the contemporary street and those in the archaeological excavation itself. In this way, the aim is to deeply stitch together the present with the past through a cumulative project that cannot be represented solely by the sum of its individual elements.

Partendo da un'analisi urbana della città di Atene ci si può accorgere di come solamente una minima parte dei parchi archeologici risulta fortemente valorizzata e ben inserita nel tessuto urbano contemporaneo. Studiando i siti "minori" si è andati ad indagare storicamente il loro valore e si è scelto di concentrare il progetto nel solo sito del Kerameikos, preso come esempio per l'applicazione di un metodo e di una teoria profondamente ricercata. Inserirsi con un progetto dichiaratamente contemporaneo all'interno di un parco archeologico diviene un pretesto per indagare il passato e un campo di sperimentazione per un nuovo metodo di approccio alla storia. Ciò viene fatto tramite lo studio e l'ideazione di dispositivi critici che divengono avvertimenti e promotori di domande direttamente rivolte ai visitatori. La passeggiata dalla città ai resti diventa, quindi, un percorso processionale, una narrazione, che come meta ha la conoscenza e la riscoperta di sé e della propria sensibilità. Il progetto si suddivide in due porzioni distinte: i dispositivi sulla strada contemporanea e quelli nello scavo archeologico stesso. In questo modo si vuole ricucire profondamente il presente con il passato tramite un progetto cumulativo non rappresentabile solamente dalla somma dei singoli elementi inseriti.