(E)co-housing Moronzello. Riqualificazione e riuso sociale, agricolo e sostenibile di un nucleo rurale

The project’s aim is to work on one of the most important subject about contemporary Italian architecture: reuse. Italian building enterprises look forward through this direction, because of the very huge architectural heritage, which deserve to find its own dignity in contemporaneity. A farm house has been chosen in order to represent traditional and Lombard agriculture. In particular, the project location is featured by some unique aspects, underlined even in the current PGT. The question, up to now, is how the valorization of this building can be persecuted. The project’s aims are respect and valorization of social, environmental and economic sustainability. In the traditional reference of modern economy these three aspects are rarely equally balanced at the same time. This work wants to suggest a realistic project, even if in countertendency. Indeed, the choice of reuse is environmental respectful; as a consequence, it has become very important to approach materials and techniques in a sustainable key. Therefore, the economic aspects have been considered in the evolution of the project, but they haven’t the absolute predominance. Although, an order of the interventions and the choice to transform the area in a profitable complex are direct consequences of economic motivations. The social aspect comes from the need of social spaces revealed by the site analysis. In particular, considering the political tension linked to the immigration theme, the idea to use these houses to receive immigrants has been considered auspicious. Therefore, the project location is separated from the most lived urban center giving the opportunity to appreciate a rural lifestyle, but at the same time avoiding the risk of ethnical and social confinement. As a conclusion, the choice of suggest the assistive construction technique means to be the opportunity for a personal, educational and professional growth for the complex hosts.

L’obiettivo alla base del progetto proposto è affrontare uno dei temi più attuali nel panorama architettonico italiano: il recupero. Come spesso viene affermato, ormai l’edilizia del Bel Paese muove in questa direzione, a causa dell’enorme patrimonio architettonico che è stato ereditato e che merita di ritrovare una propria dignità anche nella contemporaneità. È stata scelta una cascina, quale architettura tipica della cultura agraria tradizionale e lombarda. In particolare, il sito di progetto è caratterizzato da alcune peculiarità che lo rendono degno di nota anche nel PGT vigente. A partire da tali caratteristiche di pregio ci si è posto il quesito della valorizzazione dell’insediamento e delle modalità in cui tale valorizzazione avrebbe potuto essere perseguita. Il progetto si è dunque prefissato come obiettivi primari il rispetto e la valorizzazione di aspetti sociali, di sostenibilità ambientale ed economica. Nel modello tradizionale dell’economia moderna questi tre aspetti risultano raramente equivalenti ma si propenda sempre verso l’uno o l’altro. Questo lavoro di tesi si è imposto l’arduo compito di proporre un progetto di fatto realizzabile, ma anche in controtendenza. Infatti, già la scelta di ristrutturare è di per sé ecologica; di conseguenza è divenuto opportuno approcciare anche i materiali e le tecniche adottate in chiave sostenibile. Sebbene l’aspetto economico sia stato considerato nelle varie fasi di sviluppo del progetto, non si è ritenuto necessario affidargli la predominanza assoluta. Nonostante ciò, la stesura di un cronoprogramma per gli interventi, unitamente alla scelta di trasformare l’area in una struttura ricettiva redditizia, hanno evidentemente risentito di motivazioni economiche. L’aspetto sociale ha trovato fondamento dalle prime analisi del contesto, rivelando una carenza negli spazi adibiti a social housing. In particolare, considerato il periodo di grande tensione politica legato al tema dell’immigrazione, è chiaramente auspicabile che alcuni degli alloggi proposti fossero utili anche relativamente alla tematica dell’accoglienza dei profughi. Ulteriore aspetto a favore di questa ipotesi è la posizione del sito di progetto: distinto dagli agglomerati urbani più densi e dotato di una propria, intima, identità, pur tuttavia non abbastanza isolato da permettere la generazione di fenomeni segregazione etnico-sociale. Infine, anche la scelta di proporre la modalità di costruzione assistita per i nuovi volumi vuole essere un’occasione di crescita personale, educativa, ma anche professionale per gli ospiti della cascina.