Paesaggi interstiziali. Musealizzazione del parco archeologico di Saturo

The present study’s main concern is the renovation of the Parco Archeologico di Saturo, located in the South of Taranto. This site is 70.000 square meters in size and that makes it one of the largest archaeological sites of the Province of Taranto. In this site, the archaeological remains are a result of a continuous process of historical stratification which started in The Old Stone Age. The project consists in turning the archaeological site into a museum; this would be achieved as a result of a conversion of the pre-existence structures and a planning of simple architectural forms which are to be inserted into the interstices that the dry-stone walls draw on the ground: this constitutes the matrix of the project. The matrix under debate is based on a single model which makes the project unified, despite being fragmentary, and well placed in the landscape. This site is a place where culture, leisure and nature collide, whilst the open-air museum serves as a meeting place. The visitors’ center constitutes the archaeological site’s exhibition hall, and the theatre is the gateway to the archaeological area. The Roman villa can be reached through the boardwalks which are spread out over the remains located in this area. The cistern becomes a portico with a sea view and the niches on the walls are filled with Antiquaria. The tower, restored to its former glory, features an upward pathway which leads to a wonderful 360º panoramic view. The aim of this study is to renovate the Parco Archeologico di Saturo in an innovative way in order to allow it to regain its original role as a centre of attraction.

Questo lavoro di Tesi si pone come obiettivo la valorizzazione del Parco Archeologico di Saturo, promontorio tra due baie dello Ionio, a sud di Taranto. Secondo solo al Parco delle Mura Messapiche, si attesta come uno dei più grandi per estensione -coi suoi 70.000mq- e per stratificazione storica grazie ai resti archeologici ancora visibili, testimonianza di un’ininterrotta riscrittura del terreno da parte di tante civiltà, dal Paleolitico ad oggi. L’intervento consiste nella musealizzazione del Parco attraverso il riuso delle preesistenze e la progettazione di forme architettoniche semplici che si inseriscono negli interstizi disegnati sul terreno dai tratti di muro a secco che funge da matrice di progetto. Quest’ultimo si fonda su un unico modulo che rende l’intervento unitario, seppur frammentato, ed inserito armoniosamente nel paesaggio. Nel sito si intrecciano cultura, svago e natura facendo del museo a cielo aperto luogo di aggregazione. Il Visitor Center rappresenta la hall espositiva del Parco e il Teatro si pone come portale d’accesso all’area archeologica. La Villa Romana risulta accessibile grazie alle passerelle che camminano tra i resti della planimetria, la cisterna diventa portico che crea suggestive visuali verso il mare e le nicchie disegnate dal muro vengono riempite da Antiquaria aperti. Nella Torre, riportata all’antico splendore, un percorso ascensionale diviene punto panoramico a 360°, la pergola, infine, si apre verso il mare come una terrazza che disegna l’orizzonte. L’intento è che il Parco riconquisti il ruolo attrattivo che ha sempre avuto nella storia, in una chiave nuova, proprio lì, dove tutto ebbe inizio.