INTRODUCTION. The river valley was already inhabited in the Paleolithic Barescione by groups of people coming from Val Varatella, who settled in Bosa dens along the waters of the Rio Bridge. The Romans to ward off the local tribes settled on fortified positions, such as the rocky tower around which arose Burgus Plebis Balestrino. In the Middle Ages first appeared towards the valley towns, where the rose Fasciola, the Moat and the Issuance, the first town in the valley, then rose Bergalla, home of the first lords of the area. The first communities were based on agriculture as a source of livelihood, so the cultivation of olives, cereals and pulses is extended to the mountains thanks to the technical construction of terraces built with dry stone walls Maxei. In Balestrino two great families followed one another in the domain of the feud, the first who possessed a castle were Count Bava on the Curaira Rock, then the Marquis Del Carretto in 1500 who raised the castle on the hill overlooking the village. Balestrino remained independent for centuries to power in Genoa, with its own conventions about justice and money. As a reminder of the power wielded by the Marquis of Carretto you can see the pylon in the main square, the symbol of the torture inflicted on the condemned. Under the rule of the estate of Carretto enjoyed considerable development and is enriched with crushers, mills, lime kilns. After the Napoleonic domination the village was annexed to Piemonte, then first the Kingdom of Italy. The abandoned village of Balestrino scenic as well as the effect of the position on which there is striking for its state of the houses, though mostly for the degraded state of disrepair, even testified that it was the lifestyle of local farming. A Balestrino you can admire the Church of St. Andrew, at the center of the village and the church of San Giorgio Country setting, with frescoes of the fifteenth century, in the cemetery. The work in this thesis begins from the framework of part of the village and then take care of a study of historic buildings, Panizza house, antique shop on the village of Balestrino.

INTRODUZIONE La valle del torrente Barescione fu abitata già nel Paleolitico da gruppi di popolazioni provenienti dalla Val Varatella, che si sistemarono nelle Tane del Bosa lungo le acque di Rio Ponte. I romani per tenere a bada le tribù locali si stanziarono su posizioni fortificate, come il torrione roccioso attorno al quale sorse il Burgus Plebis di Balestrino. Nell’alto medioevo comparvero i primi centri abitati verso il fondovalle, dove sorsero la Fasciola, il Fossato e il Conio, prime località della vallata, successivamente sorse Bergalla, sede dei primi Signori della zona. Le prime comunità si basavano sull’agricoltura come fonte di sostentamento, così le coltivazioni di olive, cereali e legumi si estesero sulle montagne grazie alla tecnica di costruzione dei terrazzamenti realizzati con muri a secco Maxei. A Balestrino due grandi famiglie si susseguirono nel dominio del feudo, prima i Conti Bava che possedevano un castello sulla Rocca Curaira, poi i Marchesi Del Carretto che innalzarono nel 1500 il castello sulla sommità della collina che domina il Borgo. Balestrino rimase per secoli indipendente al potere di Genova, con proprie convenzioni in merito a giustizia e moneta. A ricordare il potere esercitato dai Marchesi del Carretto si può vedere nella piazza principale il Pilone, simbolo delle torture inferte ai condannati. Sotto il dominio dei Del Carretto il feudo godette di notevole sviluppo e si arricchì di frantoi, mulini, fornaci da calce. Dopo il dominio Napoleonico il Borgo venne prima annesso al Piemonte poi al Regno d’Italia. Il Borgo abbandonato di Balestrino oltre all’effetto scenografico dato dalla posizione su cui sorge colpisce anche per il suo stato delle abitazioni che, sebbene degradate soprattutto per lo stato di abbandono, testimoniano ancora quale fosse lo stile di vita contadina locale. A Balestrino si possono ammirare la Chiesa di Sant’Andrea, al centro del Borgo, e la chiesa di San Giorgio Campestre, con affreschi del XV secolo, all’interno del cimitero. Il lavoro svolto in questa tesi parte dall’inquadramento del Borgo per poi occuparsi dello studio di uno degli edifici storici, Casa Panizza, antica bottega del Borgo di Balestrino.

Il borgo abbandonato di Balestrino : studio dello stato di degrado e del recupero della casa bottega appartenente alla famiglia Panizza

CREPALDI, MONICA VITTORIA
2010/2011

Abstract

INTRODUCTION. The river valley was already inhabited in the Paleolithic Barescione by groups of people coming from Val Varatella, who settled in Bosa dens along the waters of the Rio Bridge. The Romans to ward off the local tribes settled on fortified positions, such as the rocky tower around which arose Burgus Plebis Balestrino. In the Middle Ages first appeared towards the valley towns, where the rose Fasciola, the Moat and the Issuance, the first town in the valley, then rose Bergalla, home of the first lords of the area. The first communities were based on agriculture as a source of livelihood, so the cultivation of olives, cereals and pulses is extended to the mountains thanks to the technical construction of terraces built with dry stone walls Maxei. In Balestrino two great families followed one another in the domain of the feud, the first who possessed a castle were Count Bava on the Curaira Rock, then the Marquis Del Carretto in 1500 who raised the castle on the hill overlooking the village. Balestrino remained independent for centuries to power in Genoa, with its own conventions about justice and money. As a reminder of the power wielded by the Marquis of Carretto you can see the pylon in the main square, the symbol of the torture inflicted on the condemned. Under the rule of the estate of Carretto enjoyed considerable development and is enriched with crushers, mills, lime kilns. After the Napoleonic domination the village was annexed to Piemonte, then first the Kingdom of Italy. The abandoned village of Balestrino scenic as well as the effect of the position on which there is striking for its state of the houses, though mostly for the degraded state of disrepair, even testified that it was the lifestyle of local farming. A Balestrino you can admire the Church of St. Andrew, at the center of the village and the church of San Giorgio Country setting, with frescoes of the fifteenth century, in the cemetery. The work in this thesis begins from the framework of part of the village and then take care of a study of historic buildings, Panizza house, antique shop on the village of Balestrino.
CIVIDINI, ANNAMARIA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
21-dic-2011
2010/2011
INTRODUZIONE La valle del torrente Barescione fu abitata già nel Paleolitico da gruppi di popolazioni provenienti dalla Val Varatella, che si sistemarono nelle Tane del Bosa lungo le acque di Rio Ponte. I romani per tenere a bada le tribù locali si stanziarono su posizioni fortificate, come il torrione roccioso attorno al quale sorse il Burgus Plebis di Balestrino. Nell’alto medioevo comparvero i primi centri abitati verso il fondovalle, dove sorsero la Fasciola, il Fossato e il Conio, prime località della vallata, successivamente sorse Bergalla, sede dei primi Signori della zona. Le prime comunità si basavano sull’agricoltura come fonte di sostentamento, così le coltivazioni di olive, cereali e legumi si estesero sulle montagne grazie alla tecnica di costruzione dei terrazzamenti realizzati con muri a secco Maxei. A Balestrino due grandi famiglie si susseguirono nel dominio del feudo, prima i Conti Bava che possedevano un castello sulla Rocca Curaira, poi i Marchesi Del Carretto che innalzarono nel 1500 il castello sulla sommità della collina che domina il Borgo. Balestrino rimase per secoli indipendente al potere di Genova, con proprie convenzioni in merito a giustizia e moneta. A ricordare il potere esercitato dai Marchesi del Carretto si può vedere nella piazza principale il Pilone, simbolo delle torture inferte ai condannati. Sotto il dominio dei Del Carretto il feudo godette di notevole sviluppo e si arricchì di frantoi, mulini, fornaci da calce. Dopo il dominio Napoleonico il Borgo venne prima annesso al Piemonte poi al Regno d’Italia. Il Borgo abbandonato di Balestrino oltre all’effetto scenografico dato dalla posizione su cui sorge colpisce anche per il suo stato delle abitazioni che, sebbene degradate soprattutto per lo stato di abbandono, testimoniano ancora quale fosse lo stile di vita contadina locale. A Balestrino si possono ammirare la Chiesa di Sant’Andrea, al centro del Borgo, e la chiesa di San Giorgio Campestre, con affreschi del XV secolo, all’interno del cimitero. Il lavoro svolto in questa tesi parte dall’inquadramento del Borgo per poi occuparsi dello studio di uno degli edifici storici, Casa Panizza, antica bottega del Borgo di Balestrino.
Tesi di laurea Magistrale
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